I Finalisti della Edizione 2008
5 Maggio 2008SCELTI I TRE FINALISTI PER L’EDIZIONE 2006
20 Maggio 2008ALLA SERRI IL PREMIO INTERNAZIONALE ELBA DEL 2006
Ha fatto di nuovo centro il Premio letterario internazionale isola d’Elba, assegnando lo scettro del 2006 a Mirella Serri, la prof tornata all’isola dopo 15 anni da vincitrice. “Uno dei migliori d’Italia il Premio Elba in un panorama di 1500 altre competizioni culturali”, ha detto la docente di storia contemporanea all’università di Roma, che ha avuto il coraggio di far luce, con il suo testo, “I redenti”, sui tanti e noti intellettuali italiani che subirono il fascismo. Quasi tutti fecero il gioco della dittatura, ne ricavarono vantaggi, per poi evolvere rapidamente nell’antifascismo appena caduto il Regime. Quindi, la minuta e gradevole Mirella Serri ha vinto il “Brignetti” con “I redenti; gli intellettuali che vissero due volte·1938-1948”, edito da Corbaccio, prevalendo su altri due saggi finalisti, quello di Magris “L’infinito viaggiare”(Mondadori) e l’altro scritto da Chiarini “I cieli del mito”(Diabasis).«Una vittoria annunciata – ha detto Silvia Ronchey, della giuria letteraria, durante la conferenza stampa all’Airone Hotel di Portoferraio- perché il premio letterario Elba lo affidiamo solo ad autori liberi, non condizionati dal potere». In linea possiamo dire, con la migliore anima anarcoide degli isolani più autentici, nati all’ombra di Pietro Gori. Gli elbani in genere vivono con distacco le vicende del Palazzo, molto meglio godersi il “Paradiso Elba” e i propri affetti, in piena libertà. Ma torniamo alla vincitrice. «Un’opera di chirurgica razionalità,- ha evidenziato Alberto Brandani, il presidente della Giuria tecnica- tipica della docente universitaria che con metodo didattico ci ha svelato le metamorfosi di tanti intellettuali e artisti italiani, come Brancati, Rossellini e altri». E a turno gli altri giurati sono intervenuti per dire dell’opera vincitrice la 34esima edizione del Premio Elba, il volume “I redenti” che succede a “Invidia” della compianta Muriel Spark. Quindi si sono fatti sentire Biondi, Giachery, Doni, fondatore del concorso nel 1962, mentre ha portato ai convenuti il saluto Antonio Bracali, il dirigente del Comitato promotore. «Torno sull’isola dopo 15 anni – ci ha detto la vincitrice – e devo dire che osservando la pubblicazione sul Premio Elba, fatta dal Comitato, trovo tra i vincitori nomi eccellenti come Luzi, Vizinczey, Montale e non mi sembra vero di far parte, adesso, dell’albo d’oro. Questo concorso è uno dei più seri, uno dei migliori d’Italia in un panorama di circa 1500 gare letterarie. Nel mio libro ho messo il frutto della mia ricerca storica: quasi tutti gli intellettuali hanno convissuto con la dittatura: ad esempio Brancati lavorò tranquillamente sotto il fascismo, lo subì come tanti altri che non ebbero la forza o la volontà di opporsi. Solo in 13 non si allinearono e quasi tutti erano liberali. Un altro esempio? Rossellini, fece un gran film per celebrare la missione militare in Russia del Regime di Mussolini, poi decaduto il dittatore firmò “Roma città aperta”». E Doni ha voluto mettere in risalto che la Serri ha eliminato non solo i finalisti ma altri grandi scrittori tra cui Bevilacqua. «Un’edizione di particolare qualità» ha ribadito Doni. E allora il problema degli uomini, come emerge dall’opera della Serri, è vivere il potere, o meglio vivere con il potere: bisogna pur vivere e tanti intellettuali subirono la dittatura incapaci di reagire al sopruso, come invece fecero migliaia di italiani, gente comune. Pochi gli uomini d’ingegno che hanno saputo sfidare tutto e tutti e sacrificare la propria vita per un’idea, meglio tirare avanti e aspettare tempi migliori. La vincitrice è stata poi celebrata al teatro napoleonico dei Vigilanti, in una serata animata dalla nota attrice Daniela Poggi, di fronte ad un folto pubblico. Il Monte dei Paschi di Siena, il direttore della filiale elbana dell’antica banca, ha poi consegnato alla Serri il premio di rito.(stefano bramanti)