SECONDO APPUNTAMENTO AL CAFFE’ LETTERARIO
22 Maggio 2009USCIRE DALTUNNEL DELL’EMARGINAZIONE CON LA SCRITTURA
25 Maggio 2009PRESENTATO IL “LETTORE” MARIO FORTUNATO
PORTOFERRAIO. Successo del primo incontro del “Caffè letterario” 2009, che fa conoscere i testi finalisti del premio dedicato alla memoria di Raffaello Brignetti; Mario Fortunato si è rivelato, come hanno fatto con lui i numerosi Vip raccolti nel suo romanzo, intitolato “Quelli che ami non muoiono”(Bompiani). Un collage di incontri con letterati o noti emblemi del modo culturale della fine 900. Davanti ad una Gran Guardia affollata da alcuni giudici lettori e numerosi studenti del commerciale Cerboni, del liceo Foresi, Icilio Disperati, manager del Premio letterario Elba, ha avviato il primo dei tre appuntamenti e Giuseppe Neri, giornalista e scrittore della giuria letteraria guidata da Alberto Brandani, ha introdotto lo scrittore di origine calabrese. Ha detto di una narrazione frutto delle conoscenze dirette di Fortunato, che in sintesi estrema esprime la gratitudine per le stese conoscenze, conquistate nelle sue esperienze europee. Fatti che hanno permesso all’autore di capire meglio le opere dei suoi interlocutori, ma anche di formarsi nella sua età giovanile. Ecco che nella pagine dell’opera spuntano Moravia, Ginzburg, quindi Einaudi, Dillon e tanti altri, che il membro del Comitato scientifico della Fondazione Ratti ha amato oppure odiato, in base a come si è sviluppato il rapporto tra lui e i vari soggetti e con i suoi racconti ha inteso renderle ulteriormente immortali i personaggi.
Fortunato ha rivelato che si sente innanzitutto un lettore e in gioventù ha avuto, a partire dagli anni Ottanta, le molteplici conoscenze descritte. “Come accade – ha detto- ad un giovane pittore che si esercita nel riprodurre la Gioconda, io ho avuto sempre più bisogno di passare dalle vesti di lettore a quelle di scrittore”. Nel libro ha espresso, senza essere un critico o un docente, le sue impressioni dirette e quindi i suoi giudizi sui vari big di cui è diventato, a vari livelli, amico. “Un testo nato da un trasloco;- ha fatto notare- lasciai l’Inghilterra e in moltepici traslochi raggiunsi la campagna romana. Mi resi conto di possedere documenti, lettere, registrazioni di tanti avvenimenti e ho deciso, alla soglia dei miei 50 anni, di mettere a frutto tutto ciò”. Fortunato, ha firmato diversi libri, è stato finalista del Premio Strega nel 2007 , con “I giorni innocenti della guerra” e ha vinto nello stesso anno il Premio Mondello, ed è stato a capo dell’Istituto italiano di cultura a Londra, nonché collaboratore dell’Espresso e di altre testate. Nell’incontro ha risposto a varie domande fatte dai presenti, tra cui Giorgio Barsotti, della giuria letteraria del Premio Elba, Sandra Palombo, poetessa elbana nonché giudice lettore.