UN PROFESSORE IN CATTEDRA AL VIGILANTI PER LA SERATA FINALE
18 Giugno 2009A MONTEFOSCHI IL PREMIO ELBA N°37
20 Giugno 2009A MONTEFOSCHI IL PREMIO ELBA N° 37
PORTOFERRAIO. “Le due ragazze con gli occhi verdi” (Rizzoli) di Giorgio Montefoschiè l’opera che si è aggiudicata la XXXVII Edizione del premio letterario internazionale“Isola d’Elba-RaffaelloBrignetti”. Lo ha annunciato ieri mattina Alberto Brandani, presidente della giuria letteraria del premio, nel corso della conferenza stampa svoltasi presso l’hotel Airone.Il romanzo ha ottenuto i maggiori consensi fra i rappresentanti della giuria letteraria e i giudici popolari rispetto ai due finalisti che sono stati “Quelli che ami non muoiono” (Bompiani) di Mario Fortunato e “Inverno alla Grand Central” di Lee Stringer . Giorgio Montefoschi, presente ieri sera ai Vigilanti alla consegna del premio, èdunque il successore di Jean Echenoz, il trionfatore del 2008 con il romanzo “Ravel” (Adelphi). Già vincitore del premio Strega nel 1994 con il libro “La casa del padre”, Montefoschi ha scritto un grande romanzo d’amore ambientato nei quartieri bene di Roma. Ha detto il presidente Brandani, parlando dell’opera: «È un libro di notevolevalore. Racconta la storia di una piccola borghesia romana spalmata in quattro blocchi temporali».I rimandi letterari sono evidenti; una specie di richiami analogici con Moravia e Cassola, pur restando, l’autore, fedele alla propria individualità. Marino Biondi, altro membro della giuria letteraria, ha aggiunto: «Il libro è un racconto di uno scrittore che vive a contatto con la terra urbana. Descrive fatti ed Eventi che qui succedono.È facile coglierci analogie con Rudyard Kipling (si veda “Kim”), con Vladimir Nabokov (“Lolita”) e EmilyBronte (“Cime tempestose”), tuttavia l’opera vincitrice è un romanzo d’amore, dove però la persona amata è assente ».Giuseppe Neri ha ribadito di trovarsi di fronte a un’opera letteraria sotto tutti gli aspetti. «Montefoschi – ha detto – è uno scrittore borghese che descrive la realtà con un certo senso critico che fu di Moravia, ma non è Moravia. È un affabulatore di storie le quali, però, sono sganciate dalla realtà storica. Nelle sue pagine non esiste alcun riferimento alle contingenze storiche del momento descritto; Montefoschi scrive della vita, ma non delle storia italiana». Un romanzo d’amore, ma anche di morte E, infine, Massimo Onofri ha ribadito il concetto di trovarsi di fronte a “pagine pressurizzate”, nel senso che le vicende narrate sono sì successe, ma non esiste la storia in cui collocarle. Ieri sera, ai Vigilanti, serata di gala condotta da Gualtiero De Santi. A seguire il concerto di musica classica della “The BassGang Quartet”.
Luigi Cignoni (da IL TIRRENO)