A MONTEFOSCHI IL PREMIO ELBA N°37
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6 Dicembre 2009ENRICO LUPI GIOVANE “GIUDICE LETTORE” DEL PREMIO ELBA, GIUDICA IL PREMIO ELBA
PORTOFERRAIO. Studenti in giuria al premio letterario internazionale Isola d’Elba, conclusosi lo scorso mese, con la vittoria di Montefoschi. Un fatto non certo comune, quello di dare spazio ai giovani; raro se non unico nel panorama italiano di oltre 1000 concorsi. Una novità voluta dal Comitato che gestisce la massima manifestazione culturale isolana, coordinato da Icilio Disperati. “La letteratura di qualità che entra nelle scuole- dice Disperati- è un’importante chance di crescita”. Il concorso, nato nel 1962 da una idea di Rodolfo Doni, ha registrato fino ad oggi oltre 40 mila presenze, ha promosso circa 2500 libri, ha premiato personaggi come Enrich Böll ed Eugenio Montale, poi Nobel per la letteratura. Non solo, ha prodotto spettacoli di qualità con big come Severino Gazzelloni, Lucio Battisti, Giorgio Albertazzi , Milly Carlucci.
Ed ecco che Enrico Lupi, studente “più” dell’isola, recentemente promosso alla quinta ragioneria del Cerboni, con 10 in tutte le materie, giudice popolare, dice le sue impressioni, a partire dagli incontri del “Caffè letterario” alla Gran Guardia, con i quali sono stati presentati i libri finalisti.
“Mi aspettavo incontri formali, invece si è trattato di un dialogo tra il professore universitario chiamato a criticare il libro, l’autore, quando presente, e i partecipanti.. Non avevo mai ascoltato la critica di un libro e me la immaginavo più improntata sul testo, e, devo ammetterlo, temevo fosse noiosa. Invece la discussione ha spaziato oltre che sul brano e l’autore, anche sul movimento letterario interessato, su episodi e personaggi storico-letterari , su autori e movimenti simili o contrastanti. Un’ottima opportunità per ampliare le conoscenze. La serata finale è stata per me meno interessante perché ripetitiva degli argomenti discussi alla Gran Guardia. Fortunatamente avevo la compagnia di un’amica, con la quale ho parlato e scherzato un po’. Ho letto in maggio i tre libri finalisti, in fretta, perché facevo parte della giuria popolare e il momento della votazione è arrivato presto e dovevo far fronte anche agli ultimi impegni scolastici”. E il giovane da input sui finalsiti “Inverno alla Grand Central” di Lee Stringer, stimolante perché affronta il tema della tossicodipendenza dal punto di vista di chi vi è stato dentro. Il libro vincitore di Montefoschi “Le due ragazze con gli occhi verdi” mi ha un po’ deluso per il fatto che in un romanzo d’amore non vi siano descrizioni particolareggiate delle sensazioni provate dai protagonisti.
L’altra opera finalista, “Quelli che ami non muoiono” di Mario Fortunato, è quella che ho preferito e ho trovato piacevole addentrarmici e scoprire come anche personaggi importanti abbiano abitudini molto simili alle nostre. Ringrazio la mia professoressa Catuogno che mi ha dato l’opportunità di partecipare alla manifestazione”. Poi lo studente chiude con suggerimenti: “L’evento letterario andrebbe pubblicizzato maggiormente fra noi studenti, perché ben pochi ne sono a conoscenza e anche l’organizzazione degli incontri con gli scrittori potrebbe essere migliorata. In caso di ritardo qualcuno dovrebbe avvertire i presenti di tale inconveniente, inoltre penso che una piccola introduzione all’opera, prima dell’incontro vero e proprio, aiuterebbe chi tra i partecipanti non ha letto il libro, oppure chi non ha una vasta conoscenza della letteratura”. (s.b)