Presentazioni delle opere finaliste al premio 2010
23 Giugno 2010Pubblicato il Bando per l’edizione 2011
27 Dicembre 2010Benedetta Tobagi vincitrice dell’Edizione 2010
Nella Sala della Gran Guardia a Portoferraio, alla presenza dei giornalisti e di un pubblico particolarmente interessato, la Giuria Letteraria ha proclamato la giovane scrittrice Benedetta Tobagi quale vincitrice della XXXVIII edizione del Premio Letterario Internazionale “Isola d’Elba – Raffaello Brignetti” con l’opera “Come mi batte forte il tuo cuore” (editore Einaudi) con la seguente motivazione:
“Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre”, di Benedetta Tobagi, edito da Einaudi (2009), dichiara, fin dal titolo, una empatia profonda e dolorosa, osmosi con una figura famigliare e intima, eppure distanziata dalla morte e dalla storia politica di un insanguinato Novecento
Libro di grande rilievo, storico e umano, nella variegata classe delle testimonianze dai cosiddetti anni di piombo, ricostruisce con rara perizia, e il ricorso a un duplice ordine di archivi, quello delle carte e quello del cuore, una stagione infida e crudele dell’Italia di trent’anni or sono. Inchiesta su come maturò l’assassinio di Walter Tobagi, giovane e già affermata firma del “Corriere della Sera”. Inchiesta sulle modalità con cui quel delitto efferato, forse anche annunciato, fu eseguito, la mattina di un piovoso 28 maggio 1980, da una banda raccogliticcia, denominatasi Brigata XXVIII Marzo, di sei terroristi, età compresa fra i 20 e i 29 anni, desiderosi di accreditarsi presso i piani alti della criminalità brigatista.
Esemplare analisi retrospettiva di un capitolo di storia italiana in cui anche l’assetto della nostra democrazia fu a rischio nella congiuntura che vide confluire e simultaneamente agire gli esiti di un radicalismo politico omicida e strascichi di un malaffare occulto. Analisi che al rigore, per nulla incline a ipotesi non verificabili su prove e riscontri, unisce e fonde la passione, alla severità delle procedure adottate, accoppia un caldo amore di figlia. Ne scaturisce un conio formale originale e di forte suggestione sui lettori. Testimonianza affettiva intensissima sul proprio padre ucciso, che è anche ricerca al cuore di una nuvola infetta di complicità morali prima ancora che politiche, intorno a quell’assassinio. Un frutto intellettuale complesso, questo libro tenero e duro, lucido e struggente, modello di una letteratura come strumento di conoscenza dentro una storia, spesso senza verità.”
La cerimonia della consegna del Premio si è tenuta la sera stessa nel chiostro del Centro Culturale De Laugier affollato da un pubblico quanto mai interessato a conoscere le motivazioni che hanno ispirato l’autrice nella stesura del libro vincitore.