Incontri con l’autore
16 Giugno 2011Comunicato del Comitato Promotore per la 40^ edizione del “Premio Letterario Elba – R. Brignetti”
29 Novembre 2011Marco Malvaldi è il vincitore dell’edizione 2011 del Premio
Lo scrittore toscano Marco Malvaldi è il vincitore della XXXIX edizione del Premio Letterario Elba – Raffaello Brignetti 2011 con il libro “Odore di chiuso“, editore Sellerio, ambientato in un castello della Maremma toscana nei pressi di Bolgheri.
La giuria letteraria e il pubblico alla cerimonia della premiazione
Il giovane Malvaldi si è aggiudicato il Premio a seguito della votazione della giuria letteraria cui si è aggiunta quella di 45 lettori, molti dei quali studenti delle scuole superiori elbane.
Il risultato è stato comunicato sabato 16 luglio nel corso di una conferenza stampa organizzata dal Comitato Promotore del Premio stesso. La cerimonia finale per la consegna del premio si è tenuta a Portoferraio nel seicentesco Chiostro del Centro Culturale De Laugier la sera di sabato 16 luglio 2011.
Il presidente del Comitato Promotore Barsotti consegna la targa al vincitore
Motivazione dell’aggiudicazione del Premio
Marco Malvaldi, pisano di professione chimico, nato nel 1974, ha scritto un delizioso romanzo di intrattenimento, intenso e spigliato, “Odore di chiuso”, che può essere definito una indagine poliziesca di nuovo conio, ambientata in un nido storico, la Toscana di Maremma nel giugno 1895, rivisitato con estrema cura e uno scrupolo addirittura manzoniano di documentazione. Romanziere già sperimentato per la trilogia dei Vecchietti del BarLume, Malvaldi ha al suo attivo una sottile capacità di osservazione ironica e dispone di un linguaggio mimetico felicemente orientato alla ricostruzione di realtà sociali e ambienti famigliari, qui l’aristocrazia secolare giunta a una specie di rendiconto finale con la storia d’Italia, con il gusto dell’intrigo criminale che viene a infrangere la quiete della vita quotidiana, scompagina i profili dei personaggi e ce li fa conoscere in forme inedite. Vi si narra di un fine settimana davvero cruciale per gli avvenimenti che lo funestano, in cui un noto mercante di sete e famoso gastronomo, Pellegrino Artusi da Forlimpopoli, già autore del suo celebrato capodopera, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, si trova ad essere testimone di avvenimenti delittuosi che lo coinvolgono e di cui l’onestuomo sarà il più lucido interprete e commentatore. Ancora una volta il delitto e tutto ciò che ruota intorno ad esso, la violenza, il panico, l’inquietudine, i diffusi sospetti, dettano le linee di una narrazione che continua tradizionalmente ad affascinare i lettori, nel momento in cui offre loro molto di più di un semplice intreccio poliziesco, ma, come in questo caso, un vero e proprio restauro di un tempo storico che ci fa riflettere anche sui problemi di convivenza precocemente insorti nei primi anni dell’Unità d’Italia.