Consegna delle tre opere finaliste ai giudici lettori
7 Maggio 2012Sales S.p.A sponsor principale per la 40^ edizione del Premio Letterario
18 Maggio 2012Opere finaliste 2012
OPERE FINALISTE 2012
Le tre opere prescelte, che saranno adesso sottoposte al giudizio dei 45 Giudici Lettori sono:
“IL PRINCIPE FULVO” di Salvatore Silvano NIGRO – editore Sellerio
Questo «racconto di un romanzo» si apre alla storia dell’arte, e mette le vicende del Gattopardo a stretto contatto con le opere scultoree, pittoriche e architettoniche della Palermo ottocentesca; e svela, del romanzo di Tomasi di Lampedusa, segreti mai sospettati.
Il Principe fulvo è un saggio sulla vita e le opere di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che vuole essere letto come un racconto. Si avvale di molti documenti inediti, che permettono di ricostruire gli avventurosi anni giovanili dello scrittore in giro per le capitali europee: la sua vocazione burlesca, le sue passioni artistiche, i suoi rapporti con la politica, i suoi tentativi per salvare degli amici ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali. Il libro mette in correlazione la scrittura del Gattopardo con le opere della biblioteca dell’autore. Per questa via, Il Gattopardo viene raccontato non come un romanzo storico ma come un romanzo fantastico e allegorico, dentro il quale si muovono animali imprecanti e statue animate legate alla simbologia borbonica. Anche le architetture, gli affreschi, i quadri e le suppellettili tutte, hanno funzione di «personaggi»: agiscono nel romanzo, e fanno sentire la loro «voce».
Questo «racconto di un romanzo» si apre alla storia dell’arte, e mette le vicende del Gattopardo a stretto contatto con le opere scultoree, pittoriche e architettoniche della Palermo ottocentesca; e svela, del romanzo di Tomasi di Lampedusa, segreti mai sospettati.
“PIU’ ALTO DEL MARE” di Francesca MELANDRI – editore Rizzoli
L’Isola si scorge da lontano. Il mare ha il colore del verderame, la macchia tutt’intorno emana un profumo speziato, i raggi del sole, anche ora che l’estate è finita, scaldano i pochi passeggeri arrivati con la motonave. Tra loro ci sono Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore. Salgono su un furgone, senza smettere di fissare le onde. Quella bellezza però non li culla, li stordisce. Non sono in vacanza. Sono diretti al carcere di massima sicurezza dell’Isola: lei, oltre il vetro del parlatorio, vedrà un marito assassino, lui un figlio terrorista. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel dolore: siamo alla fine degli anni Settanta e per loro non ci può essere pietà pubblica. Il maestrale li blocca sull’Isola dove li scor ta Nitti, un agente carcerario che cela un’inaspettata verità. Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più le stesse. Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
“INCANTO” di Pietro GROSSI – editore Mondadori
Un borgo tra i colli toscani, un’estate di sole e frinire di cicale, tre ragazzi diversissimi ma legati dall’amicizia tacita e rovente di chi vuole crescere in fretta: Greg, solitario erede della famiglia più ricca del circondario; Jacopo, genitori borghesi ai limiti della noia; e Biagio, povero, libero e strambo come Huckleberry Finn. Nel volgere di quell’estate, una vecchia motocicletta rimessa a nuovo e una pista d’asfalto comparsa magicamente nella campagna, nera e lucida come un serpente indiano, segneranno l’inizio di un’avventura destinata a portarli lontano.
Pochi mesi dopo, Biagio azzarda un’eccentrica carriera di campione internazionale delle due ruote. E Jacopo, compilando una cartolina trovata in un libro di scuola, vince una borsa di studio che lo condurrà a misurarsi con i misteri e le sfide della fisica in una delle più prestigiose università britanniche. Le tracce di Greg, invece, paiono perdersi nelle ragnatele luminose dell’alta finanza mondiale. Eppure, proprio nel momento in cui sono più lontani, a chissà quante migliaia di chilometri l’uno dall’altro, i tre amici sembrano non essere mai stati più vicini, uniti come sono – per chissà quale destino o invisibile forza cosmica – dalla quasi simultanea scoperta del sesso e dell’amore, il magnete più potente e il mistero più insondabile ed esaltante, qualcosa che “ha a che fare più con l’universo che con il mondo”. Amore, successo, felicità: di tutte le promesse che si rincorrevano nell’adolescenza lungo la “Stradaccia”, almeno una è stata mantenuta? Quale illusione ha sedotto ciascuno dei ragazzi ora diventati uomini, inducendoli a spezzare quell’incanto, quella quiete fatta di piccole cose e grandi sogni?
Vent’anni dopo, spinto da un sospetto assurdo, Jacopo incontra Greg a New York. Inattesa e liberatoria come un temporale estivo, necessaria e abbacinante come una dimostrazione matematica, è la resa dei conti di un’amicizia: tre vite in un cono di luce che ha provato a sfidare il buio tutto intorno.
Pietro Grossi torna al romanzo, e lo fa muovendo dal momento palpitante del coming of age che già era al centro della sua prima prova narrativa: ma qui il respiro si fa più ampio, il passo ambizioso, la scrittura matura e forte. Il frutto è una narrazione ricca, cesellata e insieme epica, che ci consegna la traiettoria di un destino con la sua perentoria, umanissima verità.