L’Elba parla francese: da Napoleone a Lemaitre
4 Agosto 2014Lo scoglio – agosto 2014
11 Agosto 2014“Lo scoglio”, la storica rivista elbana, dedica due pagine al Premio
11 agosto 2014 – Comitato Promotore
Come oramai consuetudine, la storica rivista elbana “Lo scoglio” anche quest’anno dedica due pagine al Premio Letterario Elba:
A Pierre Lemaitre il Premio letterario internazionale “Isola d’Elba”
Lo scrittore parigino si aggiudica la 42° edizione con il romanzo “Ci rivedremo lassù”
La quarantaduesima edizione del premio letterario Isola d’Elba, Raffaello Brignetti scopre, riportandola in auge, la sua naturale propensione europeista. E premia Pierre Lemaitre, scrittore parigino, preferendolo a Giuseppe Scaraffia (autore di “Il romanzo della Costa Azzurra”, Bompiani) e ad Antonio Scurati (“Il padre infedele”, Bompiani), scrittori che componevano la terna finale 2014. Lemaitre si era affermato lo scorso anno presso il più vasto pubblico con “Au revoir là-haut” (Editions Albin Michel), con cui ha ottenuto il premio Goncourt, successivamente pubblicato nel nostro Paese trasformato in “Ci rivediamo lassù” da Mondadori (453 pagine, euro 17,50). L’idea del titolo è venuta all’autore dalle lettere che i soldati spedivano ai loro familiari e che lui aveva consultato: la maggior parte finiva con questa formula. “Non piaceva all’editore – ha confessato il vincitore – Mi ha anche invitato a cambiarlo, ma io l’ho voluto così, perché riassume ciò che intendevo dire con il mio lavoro. Lo stesso quando si è trattato di tradurlo in italiano: l’ho voluto così”.
Il premio internazionale Isola d’Elba è il primo riconoscimento in Italia per Lemaitre, ottenuto proprio con il “Brignetti” grazie alla somma dei voti dei 45 giurati popolari e dei quattordici giurati letterati. Circostanza che non poteva non rendere felice il personaggio che ha ammesso la sua “felicità” e dichiarata “la propria gratitudine” ai giurati elbani e ai promotori del premio isolano, non solo per avergli assegnato un riconoscimento che vanta un così ricco e prestigioso palmares, ma anche per averlo invitato a parlare della sua produzione letteraria al di qua delle Alpi. Merito anche dell’editore italiano, Mondadori e della sua traduttrice, Stefania Ricciardi, che “è stata molto brava nel restituire in italiano il significato più profondo delle sue parole, non facendole perdere la magia della rievocazione emozionale”. Così, la prestigiosa e storica casa editrice milanese dopo un digiuno pari a undici anni (un suo ultimo libro premiato all’Isola d’Elba risale al 2003 e si trattava di “Lezioni napoleoniche” di Ernesto Ferrero), torna a piazzare un suo titolo nell’albo d’oro della manifestazione culturale più importante dell’Elba. Lo fa grazie a un romanzo definito classico in quanto si immette nel solco tracciato da illustri scrittori quali Honoré de Balzac e Victor Hugo, sullo sfondo della Grande Guerra, “Un evento – come ha detto lo stesso Pierre Lemaitre – che ha sconvolto e ridisegnato l’assetto politico-sociale dell’Europa. E che determinerà le sorti future della prima metà del Novecento”. Un grande affresco che non riguarda solo le morti e le distruzioni sul campo di battaglia, ma si riverbera anche nei rapporti umani che hanno sconvolto tutta la Francia. Quindi drammi familiari, amicizie profonde, rapporti di potere politico, affari che si consumano tra tradimenti e corruzione: è la trama e l’ordito di questo romanzo storico che ha il suo nucleo centrale nello scandalo delle esumazioni militari che fu portato alla luce nel 1922. La proclamazione del vincitore è stata di stretto appannaggio di Alberto Brandani che ne aveva annunciato prima della cerimonia conclusiva l’esito, in occasione della conferenza stampa all’hotel Airone attorno a mezzogiorno del 13 luglio. Ne ha ripetuto poi l’annuncio la sera, al centro De Laugier (non era disponibile il chiostro per motivi meteorologici), nella sala cinematografica Nello Santi dinnanzi a oltre 230 persone invitate. «Il romanzo di Pierre Lemaitre – ha letto il presidente della giuria Alberto Brandani nelle motivazioni della giuria che ha assegnato il premio – è una storia di amicizia e vendetta con mille intrighi e avventure nella cornice della grande guerra. Con un rumore di fondo: la collera dei personaggi che pervade anche il lettore; tra Dumas e Balzac passando per Hugo». Ma veniamo alla cronaca della serata. Madrina della cerimonia Lisa Marzoli, giornalista per il Tg3 e conduttrice di “Cronache Animali”, programma in onda su Rai 2. L’ha degnamente affiancata il giornalista elbano Francesco Guidara, esperto in economia e marketing. All’inizio della cerimonia Alberto Brandani ha rivolto un ricordo a Giorgio Faletti, attore e scrittore recentemente scomparso che aveva eletto l’Elba a luogo in cui scrivere i suoi best sellers, mentre il pubblico si aspettava anche una menzione per Maria Luisa Spaziani, vincitrice del premio Elba nel 1996, scomparsa quest’anno. Successivamente ha preso la parola Giorgio Barsotti che ha consegnato a Rita Poggioli, scrittrice elbana, una targa per il libro “Il mio imperatore” edito proprio quest’anno in occasione del bicentenario della discesa di Bonaparte all’Elba. Quindi sono intervenuti i giurati (simpaticamente apostrofati dotti da Brandani) Marino Biondi (“E’ la storia di una gigantesca speculazione sui caduti e sul lutto di molte famiglie, di un reduce della guerra che trova difficoltà nel ritorno alla normalità”), Massimo Onofri (“I Francesi sono messi come noi o forse peggio di noi”). Giuseppe Conte: “Mancavo da diverse edizioni del premio – ha detto – vengo oggi e rimango stupito dalla partecipazione di pubblico; significa che questi sono i tempi per allargare i confini della cultura. Nel leggere questo romanzo ho provato forti emozioni: primo per la trama, la storia, secondo per la dimensione sociale, terzo per l’aspetto grottesco e infine per il destino. Alla fine ci accorgiamo che le azioni degli uomini sono rette proprio dal destino. Come trovo estremamente vera la lapidaria frase che un contadino povero dice entrando in una casa di un ricco e vedendo una cameriera di cui s’innamora all’istante ‘Qui trovo tutto bello; anche i poveri sono belli’, riferendosi alla ragazza a servizio”. La serata si è conclusa con un buffet offerto dal bar Roma e da Nocentini Group. Appuntamento alle prossime edizioni, dunque, che, secondo quanto ha detto pubblicamente l’assessore alla Cultura del Comune, Roberto Marini, è finito il tempo in cui il premio Elba era austero e silente nel panorama culturale nazionale, per diventare invece vivo e vibrante.
di Luigi Cignoni