A Giuseppe Catozzella con “Italiana” la 49a edizione del Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba – R. Brignetti
4 Settembre 2021La cerimonia di premiazione della 49^ edizione del Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba
6 Settembre 2021La motivazione con la quale la Giuria Letteraria ha assegnato il premio a Catozzella
4 settembre 2021 – Giuria Letteraria
Italiana di Giuseppe Catozzella è un romanzo storico. La nascita (cruenta) di una Nazione. Una guerra civile. Combattuta e vinta da una parte, combattuta e persa dall’altra. Forte, compatto, costruito su salde partizioni (quattro parti, In paese, Italia, Nel bosco, Libertà, Nota dell’autore), fondato su documenti – secondo il modello manzoniano dei componimenti misti di storia e invenzione – Italiana non è un romanzo prigioniero di schemi. Il Sud è al centro della narrazione, un Sud martoriato, e la grande dimenticata in quel meridione, la Calabria della Sila, della Grande e Piccola Sila, stretta e sacrificata fra la Sicilia dei Principi e la Napoli dei Re.
Romanzo di intensa presa sul lettore, per l’autenticità dei personaggi, la durezza della vita che vi è rappresentata, sempre al centro della narrazione, suo focus, il travaglio di chi veramente è stato nei secoli dominato e schiacciato da un’enorme ingiustizia. L’ingiustizia. Questa è la parola, la categoria, l’entità dominante nell’intero contesto delle storie. Qualcosa di più di una iniqua spartizione dei diritti e dei beni, di una pure inaccettabile illegalità nella comunità sociale. Qui, fra questi borghi, campi, petraie, miniere, strade e tratturi, l’ingiustizia è l’unica dea regnante, sovrana, mostruosa, tanto è riuscita ad annientare la vita degli esseri umani, nati dalla parte sbagliata. È un destino irredimibile: i privilegi dei “Cappelli”, i Morelli, i Mancuso, i Gullo, i Mazzei; la miseria dei contadini; lo sfruttamento disumano. Una condizione, che è reale e storica, ma che appare fatale, e pertanto non modificabile neppure da eventi storici, come la spedizione dei Mille, solo all’apparenza liberatoria.
Il bosco, in questo romanzo, è un tesoro di occulte visioni, uno spazio separato carico di intuizioni, immagini, scoperte, un terreno di lotta – la guerra civile fra Italiani – di fuga e di salvezza per l’esercito dei briganti, una geografia inedita che diventa famigliare al lettore, educato ad aprire gli occhi nel buio. Che è poi il buio di una parte della nostra storia, negli anni della sua travagliatissima fondazione. Come se solo il bosco, anche con una lupa fedele e amica (Bacca), che se ne va solo quando fiuta il tradimento degli uomini, potesse concedere quel po’ di grazia a quel popolo che in esso ha cercato giustizia e redenzione.